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Il Progetto, partendo dalle conoscenze disponibili e soprattutto attraverso la loro estensione intende risolvere i problemi reali delle imprese attive nel settore della logistica integrata, accorciando la distanza che spesso intercorre tra il mondo della Ricerca e quello dell’imprenditoria.

In virtù di queste caratteristiche il Progetto, ricade in quella che il Manuale di Frascati, definisce ricerca applicata, in quanto se è vero che buona parte delle energie prendono mossa da “un'indagine originale intrapresa per acquisire nuove conoscenze” è anche vero che una seconda fase di attività è “destinata principalmente a uno scopo o obiettivo specifico e pratico”, in linea con il segmento di mercato d’interesse, come nel caso della multinazionale Elettric80 e della sua Business Unit innovativa SM.I.LE80.

Il Laboratorio IoT 4.0 appartiene anche ad una visione strategica e più ampia fortemente condivisa da tutti i soggetti proponenti poiché consente l’incontro tra la sfera pubblica, quella dell’Università nelle vesti del Politecnico di Bari, e quella privata delle imprese.

Questa specifica aggregazione è facilitata dal connubio con un Istituto di Ricerca privato, come nel caso del torinese ISIRES che ha funto da acceleratore di idee, aggregatore tra Università e Impresa e da trasferitore tecnologico.

Di fatto oggi questa partnership, trova ancor più affermazione con la creazione di questo modello innovativo di lavoro volto alla sperimentazione e allo sviluppo sul territorio. Conformemente a quanto evidenziato dal Piano Nazionale delle Ricerche Industria 4.0, legge la collaborazione pubblico-privato come leva strutturale per la ricerca e l’innovazione, riconoscendo azioni prioritarie per queste attività nelle regioni del Mezzogiorno.

A questo proposito, anche le recenti applicazioni delle normative incentivano le Imprese ad investire in quest’area del Paese in ambiti dell’innovazione. Il decreto Rilancio (D.L. n.34/2020), prevede un’incentivazione per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo afferenti a strutture produttive di beni o servizi ubicate nelle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia Sardegna e Sicilia.

Alla Misura possono accedere tutte le Imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, che intendano intraprendere un percorso di Ricerca sviluppando processi o servizi nuovi o significativamente migliorati in virtù dell’applicazione della conoscenza in ambiti di assoluta innovazione quali ad esempio l’IOT - Internet of Things, Augmented Reality - Realtà aumentata, e la Logistica avanzata.